In Italia crescono fusioni e acquisizioni, +3% nel trimestre
Ey, i megadeals tronano protagonisti del mercato
Nel primo trimestre dell'anno si conferma una solida attività d'investimento in Italia. Secondo l'EY M&A Barometer sono state annunciate 294 acquisizioni (rispetto a 285 del primo trimestre del 2023) per un controvalore - laddove disponibile - pari a 24,7 miliardi di euro (6,2 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente). La crescita del mercato è legata in particolare al ritorno dei cosiddetti 'megadeal' (operazioni di valore superiore al miliardo di euro). "Dall'ultima edizione dell'Ey Ceo Outlook Pulse emerge la consapevolezza della necessità di accelerare la trasformazione delle aziende utilizzando la leva M&A (76% in Italia contro 58% a livello Global), in particolare per tener conto della agenda di sostenibilità e della necessità di concentrarsi sul core business", spiega Marco Daviddi, managing partner Strategy and Transactions di Ey in Italia. Il settore che ha trainato i volumi di investimento è il comparto industriale, con il 25% del numero di operazioni annunciate nel primo trimestre del 2024, seguito da beni di consumo con il 17%, energia e rinnovabili con il 15%. Il settore tecnologico ha perso peso rispetto all'anno precedente e segna un -4%, andamento che trova spiegazione nella difficoltà di avvicinare aspettative di venditori e acquirenti in una industry caratterizzata da enormi cambiamenti. Continua ad aumentare la rilevanza dei fondi di private equity e infrastrutturali che quest'anno hanno annunciato 145 acquisizioni nel Paese, con una crescita del 26% rispetto al primo trimestre del 2023. Per quanto riguarda invece le acquisizioni di target estere realizzate da aziende italiane, i risultati mostrano un rallentamento nel numero di deal (58 rispetto ai 71 del primo trimestre 2023) e di valore, laddove disponibile, che passa da 3,6 miliardi nei primi tre mesi del 2023 a 0,7 miliardi nel primo trimestre 2024. La complessità dello scenario geo politico e il timore di ulteriori barriere commerciali ha determinato un atteggiamento di prudenza nella prima parte del 2024.
G.Montoya--LGdM