La Gaceta De Mexico - Confindustria, 'cresce il Pil con l'industria meno debole'

Confindustria, 'cresce il Pil con l'industria meno debole'
Confindustria, 'cresce il Pil con l'industria meno debole'

Confindustria, 'cresce il Pil con l'industria meno debole'

Minor spinta dai servizi, export ancora male. Timori prezzo gas

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Nel terzo trimestre, per l'economia italiana, "minore spinta dai servizi, meno debole l'industria, ancora male l'export". Nello scenario delineato dal Centro studi di Confindustria con la sintesi 'flash' di settembre su congiuntura e previsioni, "cresce il Pil". Dopo il +0,2% registrato nel secondo trimestre, (+0,3% nel primo), con l'export che perde quota, le indicazioni per il terzo sono di minore crescita nei servizi e di un'attenuazione nel calo dell'industria" che ha ora "prospettive sono meno deboli" anche se "la fiducia delle imprese ha perso ulteriore terreno". Mentre i consumi vanno "adagio" proseguendo una "lenta dinamica positiva". E' "ancora positiva la dinamica degli investimenti" che "sono invece rimasti fermi" nelle costruzioni: "il calo delle abitazioni (-1,1%), per il venir meno del superbonus, è stato compensato dall'incremento dei fabbricati non residenziali (+1,8%) sostenuti dal Pnrr". Dinamiche da inquadrare in un contesto in cui "l'inflazione rallenta nell'eurozona e finalmente famiglie e imprese saranno aiutate dal taglio dei tassi, che stimola consumi e investimenti. Risale però il prezzo del gas in Europa". "Dopo il balzo in agosto (+17,2%), a settembre il prezzo del gas in Europa si mantiene a 36 euro/mwh, da un minimo di 27 a marzo. Scende invece quello del petrolio, a 74 dollari al barile, da un massimo di 90 in aprile", rilevano gli economisti di via dell'Astronomia che avvertono: "Entrambi i prezzi sono più alti rispetto ai livelli del 2019. Il gas più caro alzerà i prezzi dell'elettricità per famiglie e imprese, agendo negativamente sull'inflazione". "Su gli occupati, non le forze lavoro", registra ancora il Csc: "prosegue la buona performance del mercato del lavoro italiano" ma "da inizio 2024 gli inattivi hanno smesso di diminuire e le forze lavoro di espandersi, con il rischio che la crescita occupazionale possa essere limitata nel prossimo futuro dal lato dell'offerta di lavoro". Nello scenario globale, l'eurozona è "debole", la Cina "tra luci e ombre" e gli Usa "a rischio rallentamento".

M.Aguilar--LGdM