Bystronic Automation Technology chiude, a rischio 150 lavoratori
Sciopero e presidio davanti ad Assolombarda martedì
Centocinquanta lavoratori corrono il rischio concreto e in tempi brevi di perdere il posto di lavoro dopo che Bystronic Automation Technology ha annunciato nell'ambito di una riorganizzazione la cessazione dell'attività negli stabilimenti di San Giuliano Milanese e Fizzonasco di Pieve Emanuele in provincia di Milano. Lo rende noto la Fiom-Cgil che parla di "cinismo da premio Nobel" e ha proclamato uno sciopero, dopo quello immediato seguito alla comunicazione, per martedì prossimo con presidio, dalle 14, davanti alla sede di Assolombarda nel capoluogo lombardo, in via Pantano. L'azienda fa parte del Gruppo multinazionale con sede in Svizzera Bystronic (oltre 3000 dipendenti in oltre 40 sedi a livello mondiale) che opera nel settore della progettazione e produzione di macchine di automazione industriale. Giovedì scorso "senza alcun preavviso - denuncia il sindacato -, l'azienda ha avviato una procedura per cessazione di attività che testualmente recita: 'Vi comunichiamo che la società deve procedere, nel minor tempo possibile, alla cessazione delle attività' e 'alla conseguente risoluzione dei rapporti di lavoro con gli attuali lavoratori'". "Nel confronto che abbiamo avuto l'1 ottobre - sottolinea Giovanni Ranzini, segretario Fiom Milano - in cui si è parlato anche della ristrutturazione del gruppo, i nostri interlocutori aziendali si sono ben guardati dal fare il ben che minimo accenno all'intenzione di chiudere gli stabilimenti: questa decisione è inaccettabile nel merito e barbara nel metodo". "E al danno - conclude la Fiom-Cgil - si aggiunge la beffa: il Ceo di Bystronic, infatti, ha inviato ai lavoratori una email di un cinismo da premio Nobel nella quale, dopo aver comunicato la chiusura dei siti, li informa che 'Bystronic riconosce la serietà e la professionalità dimostrata fin qui dai lavoratori' e che 'l'obiettivo è portare a termine i progetti in corso secondo quanto previsto dagli impegni contrattuali'".
P.Ortega--LGdM