Fisco, solo da 4 Comuni su 100 'segnalazioni antievasione'
Centro studi enti locali, in netto calo nel 2023
Nel 2023 solo quattro comuni italiani su 100, ovvero 297 sui 7.896 esistenti in Italia hanno inviato all'Agenzia delle Entrate, segnalazioni qualificate per individuare comportamenti evasivi e/o elusivi del fisco. Le segnalazioni andate a buon fine hanno portato nelle casse dello Stato più di 6 milioni di euro, metà dei quali sono stati recentemente riassegnati agli enti locali coinvolti con un decreto del Ministero dell'Interno. A tirare le somme sul gettito e sulla distribuzione delle "segnalazioni qualificate" è Centro Studi Enti Locali che ha elaborato i dati recentemente diffusi dal Viminale. Questi incassi sono stati oggetto di una erosione costante nel tempo. Basti pensare che i proventi della collaborazione comuni-amministrazione finanziaria superarono i 13 milioni nel 2017, passando poi a 11 milioni e 406.176 euro nel 2018, 7.775.239 euro nel 2019, 6.725.741 euro nel 2021 e 3 milioni e 60.020 euro nel 2022. A distinguersi nel panorama nazionale è stata ancora una volta l'Emilia Romagna, unica regione in cui la percentuale di comuni attivi nella lotta all'evasione superi il 20% del totale (68 su 330). Al di sopra della media nazionale anche la Toscana (8%), la Lombardia (6%), la Liguria, il Veneto e le Marche (5%). Per quanto riguarda le somme recuperate, la parte del leone spetta a Lombardia ed Emilia Romagna i cui comuni hanno contribuito a recuperare quasi 3,6 milioni di euro, il 60% del totale nazionale, guadagnandosi così il diritto di impiegare la metà di queste somme (1.786.193 euro) a beneficio delle loro comunità. Su 297 amministrazioni comunali coinvolte, ben 218 sono localizzate nel nord del paese. Non a caso, è nel settentrione che è stato recuperato l'85% delle somme sottratte all'evasione.
A.Munoz--LGdM