Giappone: media, partito di governo rischia perdere maggioranza
Cresce il dissenso, opposizione pronta a consolidare guadagni
I partiti alla guida della coalizione di governo in Giappone rischiano di perdere la maggioranza alla Camera Bassa per la prima volta in 15 anni, mentre le forze di opposizione guadagnano slancio in vista delle elezioni di domenica. Secondo un sondaggio del giornale liberale Asahi Shimbun, il Partito Liberal-democratico (Ldp) del premier Shigeru Ishiba, a capo dell'esecutivo, potrebbe perdere fino a 50 seggi rispetto ai 247 totali ottenuti prima delle elezioni, scendendo ben al di sotto dei 233 necessari ad assicurarsi la maggioranza nella Dieta. L'Asahi segnala che saranno almeno dodici i parlamentari ex-Ldp che si candideranno da indipendenti dopo che il partito ha rifiutato il proprio appoggio a causa del loro coinvolgimento nella scandalo sui fondi illeciti che ha coinvolto diverse fazioni interne dell'Ldp, e circa la metà di questi candidati è probabile che perderanno il proprio seggio. Nei distretti a seggio unico, l'Ldp potrebbe subire una riduzione di circa 40 seggi rispetto al conteggio pre-elettorale di 182, dicono i sondaggi, mentre nella rappresentanza proporzionale si prevede una diminuzione di circa 10 seggi rispetto a 65. Anche il partner di coalizione minore, il Komeito, di ispirazione buddista, potrebbe non riuscire a confermare i 32 seggi detenuti alla Camera bassa, in particolare quelli che saranno contesi con i populisti di Nippon Ishin (Japan Innovation Party), nelle prefetture di Osaka e Hyogo. Per contro, si prevede che la principale forza di opposizione, il Partito costituzionale democratico, ottenga guadagni significativi, raggiungendo fino a 140 seggi, rispetto ai 98 ottenuti prima delle elezioni. L'attuale premier 67enne è stato eletto alla guida del partito conservatore a fine a settembre, e meno di un mese fa ha deciso la dissoluzione della Camera bassa, anticipando di un anno la fine della legislatura naturale. Alla base del malcontento degli elettori, oltre al clamore ancora non sopito dei casi di corruzione che hanno riguardato influenti membri del precedente esecutivo, ci sono l'allarmante rialzo del costo della vita, esacerbato dalla progressiva svalutazione dello yen che rende più costosi i beni importati, le ataviche problematiche che riguardano il problema demografico e il declino delle nascite, dinamiche che vanno di pari passo ai dissidi interni al partito e gli annunci sull'inevitabile aumento dei contributi per finanziare un' ulteriore crescita delle spese della difesa. Secondo un sondaggio della agenzia Kyodo a tre giorni dal voto, il tasso di disapprovazione sull'operato di Ishiba, si assesta al 40%.
A.Munoz--LGdM