Opposizione in Corea Sud, 'residenza Yoon è ora una fortezza'
Centinaia di sostenitori oggi davanti all'abitazione
Centinaia di sostenitori del presidente deposto sudcoreano Yoon Suk Yeol si sono radunati oggi davanti alla sua residenza a Seul - nel frattempo trasformata in una fortezza, denuncia l'opposizione - mentre gli investigatori si preparano ad effettuare un nuovo tentativo per arrestarlo. "Ci prepareremo accuratamente per l'esecuzione del secondo mandato (di arresto, ndr), con la ferma determinazione che sarà l'ultimo, e faremo tutto ciò che è in nostro potere a livello organizzativo per raggiungere il nostro obiettivo", ha detto ieri il direttore dell'Ufficio investigativo sulla corruzione (Cio), Oh Dong-woon, durante un'audizione in Parlamento. Ma non sarà facile. Il deputato dell'opposizione Youn Kun-yung ha riferito che la residenza di Yoon "si sta trasformando in una fortezza", spiegando che il servizio di sicurezza del presidente ha installando il filo spinato intorno all'abitazione. Si profila così un nuovo braccio di ferro tra Yoon e gli inquirenti dopo il fallito tentativo di arrestarlo venerdì scorso, quando gli inquirenti del Cio sono entrati nella residenza insieme a circa 80 agenti di polizia ma si sono scontrati con circa 200 soldati e agenti del Servizio di sicurezza presidenziale (Pss) e si sono ritirati - a mani vuote - dopo sei ore di teso faccia a faccia. Ieri il Partito democratico, principale forza di opposizione, ha annunciato una denuncia contro l'attuale presidente Choi Sang-mok per "inadempienza ai propri doveri", dopo avergli chiesto invano di ordinare al Pss di non opporsi all'arresto. Il Cio, responsabile dell'inchiesta sul presidente deposto, non ha voluto rivelare la durata dell'attuale mandato, dopo la scadenza di quello iniziale di sette giorni, ma i giudici sono determinati a interrogare Yoon sulla sua breve imposizione della legge marziale nel Paese, che ha fatto precipitare la Corea del Sud nella peggiore crisi politica degli ultimi decenni.
S.Moreno--LGdM