Diagnosi più affidabili dal matrimonio tra radiologia e IA
Con la Radiomica si può sapere se il paziente risponde a terapie
Utilizzare l'Intelligenza Artificiale per per interpretare i dati che arrivano dalle indagini radiologiche. È la frontiera della Radiomica, strategia già in uso e che permette di individuare nuovi marker diagnostici e valutare se e come il paziente risponderà alle terapie. Le sue potenzialità sono state illustrate dalla Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (Sirm), durante una conferenza stampa svoltasi oggi a Milano in vista del congresso della società scientifica che si terrà dal 20 al 23 giugno. "È un salto quantico, una vera e propria rivoluzione", dice il presidente Sirm Andrea Giovagnoni. "È una tecnica che sfrutta i sistemi di machine learning e di intelligenza artificiale per cercare di evidenziare nuovi marcatori non dalle immagini ma dai numeri; in altre parole, si vanno a valutare come i valori numerici presenti all'interno delle immagini siano distribuiti spazialmente all'interno del tessuto studiato", aggiunge l'esperto. Ciò "ci permette di fornire all'oncologo, al patologo, al chirurgo, le caratteristiche della lesione e l'evoluzione che può avere; quindi, dati fondamentali su come operare e trattare il paziente". Questa tecnica si sta rivelando molto utile nel campo oncologico: "per molte neoplasie i progressi delle terapie stanno portando a sopravvivenze importanti ma è fondamentale capire di che tipo di malattia si tratta nel più breve tempo possibile e se e come la neoplasia risponderà ai trattamenti", prosegue Giovagnoni. L'Italia si sta rivelando leader in questo settore: "Gli studi scientifici più citati al mondo in campo radiologico sono italiani", commenta Gianpaolo Carrafiello, presidente del congresso Sirm.
L.Navarro--LGdM