A Singapore nuova terapia genica contro il glioblastoma
La sperimentazione clinica è prevista per la fine del 2025
In futuro i pazienti affetti da recidiva del cancro al cervello potrebbero beneficiare di una nuova terapia genica sviluppata dai ricercatori della Yong Loo Lin School of Medicine dell'Università Nazionale di Singapore (Nus Medicine). Questa terapia mira a combattere il glioblastoma, un tumore cerebrale incurabile e aggressivo, potenziando anche l'immunità antitumorale. Gli scienziati della Nus Medicine hanno inizialmente utilizzato la terapia su 65 cani e gatti con tumori terminali tra il 2018 e il 2022. Il trattamento consisteva nell'iniettare cellule staminali umane modificate che, reagendo con farmaci antifungini, producevano un farmaco chemioterapico chiamato fluorouracile (5FU). Dal 2023, una versione migliorata della terapia include anche l'interferone beta per attivare il sistema immunitario. La sperimentazione clinica per il glioblastoma presso il National University Hospital (Nuh) è prevista per la fine del 2025. La prima fase coinvolgerà tra sei e 15 pazienti con glioblastoma ricorrente, valutando la sicurezza del trattamento. I pazienti dovranno essere in condizioni sufficientemente buone per sottoporsi a un secondo intervento chirurgico al cervello. Per i pazienti che hanno una recidiva, le cellule tumorali potrebbero essere resistenti alle pillole chemioterapiche esistenti. Il tasso di recidiva del glioblastoma è quasi del 100%. Durante la sperimentazione clinica, i pazienti verranno sottoposti a un altro intervento chirurgico al cervello per rimuovere la maggior quantità possibile di tumore senza causare danni neurologici. Tre millilitri di cellule staminali modificate verranno iniettati attorno alla cavità tumorale attraverso 20 iniezioni per massimizzare l'esposizione delle cellule tumorali residue alle cellule che uccidono il cancro. I pazienti assumeranno successivamente farmaci antifungini per via orale e il sito chirurgico verrà sigillato con colla per evitare la fuoriuscita delle cellule staminali. Il professore associato Yeo Tseng Tsai ha osservato che ci sono molti nuovi trattamenti in fase di sviluppo per il glioblastoma a livello globale, ma pochi progressi significativi sono stati fatti. Nonostante ciò, spera che il glioblastoma possa essere trasformato in una malattia cronica, prolungando la vita dei pazienti di cinque o dieci anni, rispetto ai 18-24 mesi attuali. Questo rappresenterebbe già un grande risultato.
S.Cisneros--LGdM