Tumore polmone dei non fumatori, 72mila l'anno nel mondo
Cappuzzo: "Nuovo farmaco migliorerà qualità di vita pazienti"
Sono oltre 70mila, nel mondo, le persone cui ogni anno viene diagnosticato il tumore al polmone avanzato non a piccole cellule Alk-positivo, ovvero con presenza della proteina di fusione Eml4-Alk. Un riarrangiamento cromosomico potenzialmente responsabile dello sviluppo di adenocarcinoma polmonare: favorisce la crescita tumorale e la metastasizzazione delle cellule che si staccano dal luogo di origine (neoplastiche). La proteina Eml4-Alk è presente nel 3-5% dei casi di tumore al polmone non a piccole cellule (Nsclc). Per quanto la percentuale di Alk-positivi possa sembrare piccola in rapporto al numero complessivo globale, essa si traduce in 72mila persone che ogni anno ricevono tale diagnosi. Pazienti che presentano particolari caratteristiche: hanno un'età generalmente più giovane, inferiore ai 55 anni, e soprattutto sono non (o deboli) fumatori. La loro qualità di vita sarà notevolmente migliorata dopo la pubblicazione dei risultati dello studio Crown di Pfizer, che mostrano come oltre il 60% di coloro trattati con la nuova molecola lorlatinib sia sopravvissuto 5 anni senza progressione della malattia, contro l'8% di chi ha ricevuto il trattamento crizotinib. "Si tratta di un inibitore di terza generazione, una molecola decisamente più resistente rispetto agli altri farmaci attualmente in uso. Ha la capacità di penetrare attraverso la barriera ematoencefalica, con un'azione di prevenzione sulle metastasi encefaliche, frequenti nei pazienti Alk-positivi", spiega il Prof. Federico Cappuzzo, direttore Oncologia medica 2 all'Irccs Regina Elena di Roma. "La facilità di somministrazione del farmaco, che viene assunto per via orale, e il suo eccellente controllo della malattia nel tempo, sono elementi che ci incoraggiano a pensare che possa avere un impatto fortemente positivo sulla qualità di vita dei pazienti". Non solo vantaggi in termini di salute, ma anche dal punto di vista economico. "Dal primo gennaio di quest'anno il farmaco è rimborsato dal Sistema sanitario nazionale", evidenzia il Prof. Filippo de Marinis, direttore divisione di Oncologia toracica all'Istituto europeo di Oncologia (Ieo) di Milano, Presidente Aiot (Associazione italiana di oncologia toracica) e membro dello Steering committee Crown. "Parliamo non di un'aspettativa, ma di una realtà molto positiva, sia per noi oncologi sia per i nostri pazienti". Non mancano, però, gli effetti avversi. "La capacità di penetrazione nella barriera può comportare sintomatologie neurologiche come la comparsa di vertigini, ma gli eventi che possono impattare maggiormente", continua Cappuzzo, "sono due: l'aumento del colesterolo, che però può essere controllato con l'impiego delle statine, e l'aumento di peso, per cui consigliamo una corretta alimentazione unita a una moderata attività fisica".
P.Ortega--LGdM