A Milano prima giornata di convegno sulla salute del cervello
L'iniziativa per prevenire le malattie neurodegenerative
Epidemiologia, inquinamento, alimentazione e sonno. Su questi temi si è aperta oggi la prima giornata del convegno 'Prevention on Neurodegenerative Diseases', organizzato nell'ambito del progetto 'Human Brains' che fondazione Prada dedica dal 2018 alle neuroscienze. L'obiettivo dell'iniziativa, alla quale partecipano centri di ricerca, studiosi, associazioni di pazienti e organizzazioni che operano nel settore della salute del cervello, è quello di giungere a una vera e propria call to action indirizzata a un'ampia popolazione, partendo soprattutto da quella più giovane. Il convengo, concepito sotto la direzione scientifica di Giancarlo Comi in dialogo con i quindici istituti di ricerca coinvolti nel progetto 'Preventing the Brain: a Call to Action', che prevede anche una mostra nella galleria Nord di Fondazione Prada, è rivolto a ricercatori, studenti e rappresentanti di istituzioni del settore medico e sanitario. Ogni giornata è strutturata in quattro sessioni tematiche, ciascuna delle quali prevede tre interventi e una discussione tra scienziati e ricercatori. A conclusione della giornata di oggi, una keynote sul ruolo dell'intelligenza artificiale nella prevenzione delle malattie neurodegenerative. "Un convegno importantissimo per la salute del cervello e soprattutto per la prevenzione", ha osservato a margine la neurologa Elena Moro, (European Academy of Neurology di Vienna in Austria). "Il 40% delle persone che vivono in Europa svilupperanno durante la loro vita una malattia neurologica. È un disastro. Dobbiamo fermare questa epidemia ed è per questo che oggi siamo qui, per parlare di come prevenire l'alzheimer, la sclerosi multipla e le demenze, che sono le malattie neurodegenerative più presenti in Italia, in Europa e a livello mondiale. Oggi sappiamo che alcune di queste malattie si possono prevenire, ma bisogna iniziare proprio all'inizio della nostra vita. Sappiamo - ha aggiunto - che ci sono dei fattori di rischio e quindi cerchiamo di eliminarli o ridurli".
L.A. Beltran--LGdM