Tumore del rene, immunoterapia aumenta l'aspettativa di vita
Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo
Nei pazienti con carcinoma del rene a cellule chiare ad alto rischio di incorrere in una recidiva, il trattamento con il farmaco immunoterapico pembrolizumab dopo l'intervento chirurgico aumenta le chance di sopravvivenza. È il dato che emerge da una sperimentazione clinica di fase III i cui dati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine. Pembrolizumab è un farmaco che appartiene alla famiglia dei cosiddetti inibitori dei checkpoint immunitari. È indicato per diversi tumori e, dal 2021, anche per quello del rene come terapia adiuvante, cioè dopo l'intervento chirurgico di asportazione del tumore. Nonostante il trattamento avesse dimostrato di avere un'importante efficacia clinica e di mantenere i pazienti liberi dalla malattia per un lungo periodo di tempo, non esistevano ancora dati consolidati sul vantaggio in termini di sopravvivenza. La nuova sperimentazione, che ha seguito quasi 500 pazienti trattati con pembrolizumab per circa 6 anni, ha mostrato ora che il trattamento riduce del 38% il rischio di morte rispetto al placebo. "Adesso possiamo dire ai nostri pazienti che pembrolizumab dopo l'intervento chirurgico, non solo ritarda le recidive, ma aiuta a vivere più a lungo", ha affermato in una nota il primo firmatario dello studio Toni Choueiri, direttore del Lank Center for Genitourinary Oncology al Dana-Farber Cancer Institute di Boston.
D.F. Felan--LGdM