Floridi, mancanza di norme frena l'IA al servizio della salute
Il tema al centro di un simposio a Venezia con oltre 40 esperti
L'enorme potenziale che l'intelligenza artificiale potrebbe esprimere nell'ambito della salute globale "è frenato dall'assenza di un quadro legislativo ed etico chiaro". Lo afferma Luciano Floridi, docente a Yale tra i massimi esperti di impatto etico delle nuove tecnologie, in occasione della presentazione del simposio internazionale 'Global Health in the Age of AI. Charting a Course for Ethical Implementation and Societal Benefit', che dal 7 al 9 novembre vedrà oltre 40 esperti da tutto il mondo riunirsi presso la Fondazione Cini, sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, per accelerare uno sviluppo dell'intelligenza artificiale sicuro ed equo. Il simposio, di cui Floridi è curatore scientifico, "vuole essere anticipatorio e costruttivo: da un lato discuteremo dei molti problemi che già si intravedono all'orizzonte, come l'impatto dell'IA sulla medicina personalizzata, la necessità di salvaguardare la capacità decisionale del medico e il rischio che il paziente venga visto solo come un profilo digitale e non più come una persona. Dall'altro lato - aggiunge l'esperto - vogliamo arrivare a un documento di sintesi finale, un consensus paper che dia un quadro della situazione attuale fornendo anche delle raccomandazioni per i policy maker". Tra gli obiettivi c'è quello di contribuire a colmare "l'enorme deficit etico e legislativo" che attualmente non permette all'IA di esprimere pienamente il suo potenziale, con un forte impatto sull'economia (visti gli ingenti investimenti pubblici e privati) e sulla salute dei cittadini. Puntare su trasparenza e responsabilizzazione è cruciale per aumentare la fiducia dell'opinione pubblica verso questa nuova tecnologia. "Su questo ci giochiamo una partita fondamentale, così come è già accaduto per gli Ogm e l'energia nucleare", conclude Floridi.
D.F. Felan--LGdM