

Trovate le più antiche tracce della luce 'primordiale'
Nate 330 milioni dopo il Big Bang
Osservate le più antiche tracce della luce 'primordiale', i primi fotoni sfuggiti alla nebbia che oscurava l'universo: arrivano da una lontanissima galassia, nata 330 milioni dopo il Big Bang. A scoprirla è stato lo studio guidato da Joris Witstok, dell'Università di Copenhagen, con la partecipazione di ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale di Astrofisica e della Scuola Normale Superiore di Pisa, e pubblicato su Nature. "Nelle sue prime fasi l'universo era diverso da quel che è oggi - ha detto all'ANSA Stefano Carniani, della Scuola Normale Superiore di Pisa - perché nella prima fase dopo il Big Bang era permeato da una sorta di nebbia talmente densa da non permettere alla luce di diffondersi liberamente". Una fase di cui è difficilissimo ricostruirne la storia, ma ora grazie alla sensibilità del telescopio spaziale James Webb è stato possibile scoprire alcune e antichissime galassie e tentare di comprendere meglio quel periodo. Il nuovo studio ha rilevato alcuni particolari fotoni in arrivo dalla galassia Jades-Gs-z13-1-La, risalente a 330 milioni di anni dopo il Big Bang, quando l'universo aveva appena il 3% del sua età attuale. Particelle di luce che portano i segni, una sorta di firma impressa nella loro lunghezza d'onda, di quella prima antica nebbia. "Una scoperta importante perché si riteneva che quella nebbia si fosse diradata molto più tardi, circa 600 milioni di anni dopo", ha aggiunto Carniani. Una scoperta che spinge a ipotizzare che forse quelle prime stelle, nate subito dopo il Big Bang, fossero in qualche modo più intense di quelle di oggi, oppure che quella luce sia stata invece prodotta da materiali in caduta in un buco nero massiccio. Entrambe le ipotesi spingerebbero a rivedere quel che si era finora ipotizzato su quelle prime fasi dell'universo. "La risposta - ha concluso Carniani - potrà arrivare solo dalla scoperta e lo studio di altre galassie così distanti. Finora ne conosciamo solo quattro, troppe poche per avere un quadro chiaro".
R.Perez--LGdM