The Substance, il mito di Dorian Gray 3.0 in salsa splatter
Nel body horror di Coralie Fargeat il ritorno di Demi Moore
"È un film di genere gore, un body horror assertivo. Indossate le protezioni, perché alla fine c'è un sacco di sangue sullo schermo: sembra che vi entri dentro!". Così il direttore artistico del festival di Cannes '77, Thierry Frémaux, aveva presentato 'The Substance' di Coralie Fargeat, in concorso per la Francia, e che poi ha vinto il premio per la sceneggiatura. E aveva ragione, si tratta infatti di un vero e proprio body horror sul mito dell'eterna giovinezza, che ricorda un Dorian Gray al femminile e che vede il ritorno di una Demi Moore in splendida forma in un ruolo da protagonista. 'The Substance', dal 18 ottobre in alcune anteprime e dal 30 in sala con I Wonder Pictures, è da evitare per chi ha paura degli aghi: se ne vedono davvero troppi e molte volte sono lunghi come spade. Girato con grande iperrealismo, specie quando mostra bocche parlanti o masticanti, il film racconta una storia di declino fisico inevitabilmente molto più feroce se prima c'è stata vera bellezza. È il caso di Elisabeth Sparkle (Moore), ex attrice super famosa che ora in tv è ancora su pista con un programma di aerobica. A un certo punto le arriva a casa, poco prima di essere licenziata perché ormai con poco appeal, questo messaggio: "Con la Sostanza, puoi generare un altro te: più giovane, più bello, più perfetto. Devi solo condividere il tempo: una settimana per uno, una settimana per l'altro". Dopo qualche giorno di perplessità, essendo davvero disperata, Elisabeth accetta ed entra nel programma di 'The Substance' la cui regola principale è: non ci si deve mai considerare soli, ma ragionare sempre al plurale visto che ormai si vivrà una settimana nel corpo che hai attualmente e, un'altra, in quello molto più confortevole e bello di te stessa ventenne.
S.Cisneros--LGdM