La Gaceta De Mexico - Sorrentino, mio Parthenope non ha paura di essere sentimentale

Sorrentino, mio Parthenope non ha paura di essere sentimentale
Sorrentino, mio Parthenope non ha paura di essere sentimentale

Sorrentino, mio Parthenope non ha paura di essere sentimentale

In 500 copie dal 24 ottobre il racconto "spudorato" su Napoli

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"Un film apparentemente ambizioso ma semplice. Parthenope è un film sentimentale sulle tappe della vita" dice all'ANSA Paolo Sorrentino presentando il nuovo atteso film che dopo le anteprime sold out di mezzanotte arriva in ben 500 sale da giovedì 24 ottobre con la nuova distribuzione PiperFilm. "In gioventù ci si abbandona e se si è fortunati non dico che arrivi alla felicità ma puoi provare picchi estatici, - prosegue il regista - poi quando si diventa adulti senti la responsabilità e anziché abbandonarti hai la vaga percezione che la vita ti stia abbandonando. Da più grande provi a vedere la vita ma è lei che non ti vede e ti volta le spalle". Il personaggio protagonista interpretato da Celeste Dalla Porta e sul finale da Stefania Sandrelli attraversa tutte queste fasi, con spregiudicatezza e in sintonia con le contraddizioni della città che abita, Napoli, e che rappresenta. "È il primo film con una donna protagonista. Dopo nove con protagonisti maschili bisognava cambiare se non altro per una questione di noia - ironizza . E poi il ruolo principale rispecchia una selvaggia vitalità e mi piace immaginare che siano caratteristiche di una donna". Ha scoperto qualcosa sul femminile? "Niente, ho solo altre domande. C'è un errore di fondo quando ad un film come ad un libro si chiede di dare risposte, in casi patologici su chiede addirittura un messaggio. Non sono questi le funzioni del cinema: le domande piuttosto che le risposte". Parthenope, un ideale seguito di È stata la mano di Dio, racconta una storia di gioventù che Sorrentino non ha vissuto: "Ho scritto il film attingendo a zone anonime del mio io". Il film è ricco come nello stile di Paolo Sorrentino che concepisce il cinema solo come fantasia, immaginazione al potere. Il film è anche la storia degli incontri di Parthenope con il professore interpretato da Silvio Orlando, con l'attrice al tramonto Isabella Ferrari, con il laido Tesorone di Peppe Lanzetta, con la rancorosa diva Luisa Ranieri, con lo scrittore Gary Oldman. E poi su tutto e in tutto c'è Napoli, "una città che resiste a tutto e che conserva una identità imprecisa e unica". Il film scritto e diretto dal Premio Oscar della Grande Bellezza è un film Fremantle, una co-produzione italo-francese The Apartment (società del gruppo Fremantle) - Pathé, in associazione con Numero 10, in associazione con PiperFilm, con Saint Laurent by Anthony Vaccarello. In America uscirà a febbraio con la prestigiosa A24.

P.Gomez--LGdM