L'Italia del cinema presenta il tax-credit ai produttori USA
Produttori e distributori all'American Film Market di Las Vegas
(di Lucia Magi) L'Italia del cinema è in missione a Las Vegas per presentare ai produttori internazionali il nuovo tax credit. Fino al 10 novembre, nella capitale del Nevada si svolge l'American Film Market, uno dei mercati di contenuti audiovisivi più grandi al mondo, che quest'anno si trasferisce nella città dei casinò dopo 44 edizioni celebrate a Los Angeles. Una vetrina che la Direzione cinema del ministero della Cultura, l'Associazione dei produttori esecutivi (Ape) e l'Agenzia per il commercio estero (Ice) hanno utilizzato per esporre negli Usa il nuovo provvedimento, che con un budget di 400 milioni di euro per il 2024, concede il 40% di credito d'imposta sui costi di produzione e il 30% sugli stipendi dei professionisti non europei coinvolti nei progetti. "Si tratta di uno strumento cruciale per accogliere il meglio della produzione internazionale sul nostro territorio. Insieme al talento dei nostri produttori e agli studi di Cinecittà, aiuterà a far tornare Hollywood sul Tevere", ha detto all'ANSA Roberto Stabile, della direzione cinema del MiC, che aggiunge: "Siamo venuti a spiegare la nuova normativa per fare chiarezza: erano uscite indiscrezioni che hanno spaventato e allontanato dall'Italia i produttori americani". Le premesse sono già incoraggianti. Nel 2023 sono stati prodotti 402 film in Italia, di cui 92 coproduzioni: il 13% in più rispetto al 2022 e il 23,7% rispetto al 2019. "Faremo sempre meglio", è convinta Manuela Cacciamani, amministratrice delegata di Cinecittà, che spiega all'ANSA: "Abbiamo già 19 teatri molto competitivi e tecnologicamente avanzati. Nella prima metà del 2026 se ne aggiungeranno altri cinque. Le maestranze che ci lavorano dentro, poi, sono il nostro fiore all'occhiello". "Il mercato statunitense attendeva da lungo questa regolamentazione", secondo Giosafat Riganò, direttore dell'Ice di Los Angeles, che considera il tax credit uno strumento cruciale per attrarre i grandi e piccoli nomi di Hollywood, che possono usufruire delle deduzioni fiscali attraverso i produttori esecutivi locali. "L'accordo siglato con Intesa San Paolo aiuterà tutti gli indipendenti a lavorare meglio nel nostro paese", aggiunge Marco Valerio Pugini, presidente di Ape, l'associazione che ha sostenuto la maggior parte delle produzioni straniere sbarcate nel paese, assicurandosi un fatturato di 315 milioni di euro.
S.Ramos--LGdM